Nel passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria i bambini si confrontano per la prima volta con nuovi apprendimenti, quali lettura, scrittura e calcolo. Perché ciò avvenga nel miglior modo possibile è importante che il bambino possieda una serie di prerequisiti e abilità di base che coinvolgono non solo la sfera linguistica, ma anche quella motoria.
Ed è qui che entra in gioco la neuropsicomotricità per sostenere e potenziare le abilità già presenti ed individuare possibili fragilità, che potrebbero interferire con il percorso scolastico, in modo da intervenire in modo precoce.
I prerequisiti psicomotori degli apprendimenti
Nei primi anni di vita i bambini esplorano e conoscono il mondo circostante attraverso il corpo ed il movimento. Tramite le esperienze motorie il bambino sviluppa non solo le proprie abilità fisiche, ma anche le competenze cognitive. Esistono dunque una serie di competenze motorio-prassiche e visuo-spaziali che fungono da fondamenta per la successiva acquisizione degli apprendimenti.
Motricità globale ed equilibrio
Riguarda la coordinazione tra le principali parti del corpo e consente di avere un buon controllo del proprio corpo, che permetterà l’acquisizione di un’adeguata postura, fondamentale durante le attività di scrittura, ma utile anche a permettere maggiori livelli di concentrazione, per favorire gli apprendimenti in generale.
Buone abilità motorie globali permettono inoltre un miglior sviluppo della motricità fine, che porterà ad una corretta impugnatura dello strumento grafico e ad un buon controllo del gesto durante le attività di scrittura.
Motricità fine
Fa riferimento a tutti i movimenti di mani e dita utili a manipolare oggetti di piccole dimensioni e a svolgere attività prassiche quali tagliare, fare nodi, strappare, ecc. Il loro corretto sviluppo è fondamentale per sostenere l’attività di scrittura.
Coordinazione oculo-manuale
Ossia la capacità di coordinare vista e movimenti delle mani, indispensabile per acquisire la scrittura.
Percezione corporea
Riguarda la consapevolezza del proprio corpo, delle parti che lo compongono, dei movimenti svolti, della lateralità (cioè della consapevolezza di destra e sinistra) e del proprio tono (ossia percepire rilassamento e contrazione muscolare). Ciò permette migliori movimenti fini grazie alla maggior conoscenza del proprio corpo e favorisce il controllo tonico-posturale, fondamentale per le attività di scrittura.
Abilità prassiche
Si tratta di un insieme di movimenti coordinati in funzione di un’intenzione o un risultato. Possono prevedere o meno l’utilizzo di oggetti (ad esempio tagliare, allacciare le scarpe, andare in bicicletta, mimare un’azione). Queste competenze sono importanti per saper organizzare i movimenti utili alla scrittura, ma anche per saper coordinare lo sguardo nella scrittura e riuscire a copiare da un modello fornito.
Abilità visuo-spaziali e visuo-percettive
Ci consentono di percepire gli stimoli visivi e stimare le relazioni spaziali che intercorrono tra noi e gli oggetti, tra gli oggetti stessi o parte di essi e l’orientamento degli
stimoli. Queste abilità sono fondamentali per l’apprendimento della letto-scrittura e per gli apprendimenti nell’area logico-matematica.
Abilità grafo-motorie
Il bambino a partire dallo scarabocchio, sviluppa gradualmente le proprie competenze grafico-espressive, fino ad arrivare ai simboli grafici, che costituiscono i prerequisiti della scrittura. Queste abilità sono influenzate dallo sviluppo dei movimenti di mani e dita, dalla capacità di regolazione del tono muscolare e dall’acquisizione di un’adeguata prensione dello strumento grafico.
Come si può vedere da questa descrizione le abilità utili ad un corretto sviluppo degli apprendimenti scolastici non riguardano solo la grafomotricità, ma coinvolgono varie aree di sviluppo del bambino. È fondamentale che le competenze nelle diverse aree siano ben sviluppate e integrate tra loro per consentire al bambino di svolgere un percorso scolastico sereno e gratificante.
Dubbi frequenti sui prerequisiti
A che età è utile intervenire?
I bambini sviluppano le competenze sopra descritte durante i primi anni di vita, in particolare dai 3 ai 6 anni. È comunque fondamentale che queste abilità vengano consolidate e se necessario sostenute durante l’ultimo anno di scuola dell’infanzia, in modo da gettare le basi per un adeguato sviluppo degli apprendimenti una volta iniziata la scuola primaria.
In che situazioni è necessario un intervento neuropsicomotorio?
Può essere utile un intervento per sostenere i prerequisiti degli apprendimenti qualora il bambino presenti:
– Difficoltà di movimento, ad esempio durante il cammino, la corsa, nello svolgimento dei salti
– Difficoltà nell’esecuzione di compiti manuali (quali infilare perline, annodare, usare le posate) e prassici (ad esempio vestirsi, tagliare, riprodurre disegni o lettere su copia)
– Impaccio nei giochi con la palla (afferrare, lanciare a canestro, colpire dei birilli)
– Scarsa conoscenza delle parti del corpo e difficoltà nel riconoscere destra e sinistra
– Fatica a comprendere i rapporti spaziali sopra/sotto, dentro/fuori, destra/sinistra
– Rifiuto verso l’attività grafo-pittorica, difficoltà a colorare all’interno dei margini, disegni molto poveri, con scarsa ricchezza di particolari
– Scorretta impugnatura dello strumento grafico
Chi può stabilire se è necessario un intervento?
Il terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva è la figura professionale che svolge percorsi per il potenziamento dei prerequisiti motorio-prassici, visuo-percettivi e visuo-spaziali degli apprendimenti. Prima di intraprendere qualsiasi percorso il terapista svolge una valutazione in cui analizza le competenze possedute dal bambino e le eventuali aree deficitarie, così da poter definire al meglio gli obiettivi di intervento adatti al singolo bambino.
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