Ogni anno dall’1 al 7 ottobre, in occasione della Settimana dell’Allattamento Materno, vari enti e figure professionali sensibilizzano la popolazione generale sul tema dell’allattamento materno, cercando di sostenerlo e promuoverlo in quanto fattore molto importante per la salute a breve e lungo termine di mamma e bimbo. Data l’importanza che noi rivolgiamo all’allattamento, ho deciso di parlarne anche oggi, con un approfondimento in merito!
Allattare è un gesto straordinariamente normale ed istintuale ma a volte, soprattutto all’inizio, ci possono essere delle difficoltà che possono però essere superate col supporto e una buona preparazione pre-natale.
Cosa si intende per preparazione pre-natale? Non mi riferisco certo al retaggio del passato, che prevedeva l’uso del guanto di crine per preparare il capezzolo in modo che creasse il cosiddetto “callo”: pratica assolutamente scorretta e da evitare.
Prepararsi all’allattamento in gravidanza può significare ad esempio massaggiare il seno con lo stesso olio che si usa per massaggiare e idratare il pancione, con il semplice obiettivo di entrare in contatto con questa parte del corpo per darle importanza e conoscerla, dato che accompagnerà il bimbo e la sua crescita non solo ponderale, ma anche cognitiva per mesi o anni.
Un altro modo per prepararsi all’allattamento già dalla gravidanza è informandosi.
La generazione delle donne che sono o stanno per diventare madri oggi, ha alle spalle una generazione di donne che non ha allattato o l’ha fatto per poco tempo perché divenuta madre in un periodo di boom del latte in formula.
Oggigiorno, complice anche una mutata sensibilità ed un evolversi degli studi, le mamme sono più propense all’allattamento al seno in quanto consapevoli della sua efficacia in termini di salute. Tuttavia non riescono a trovare nelle loro mamme un valido supporto, dato che queste ultime non l’hanno sperimentato in prima persona. Inoltre quando ricevono consigli, questi si basano spesso su un modello di allattamento con latte artificiale risalente agli anni ’70-’80, che le spinge a proporre il seno con: frequenza cadenzata (il famoso “allatta ogni 3 ore”), durata prestabilita della poppata (“15 minuti per seno e non di più”) e molti altri miti ormai sfatati alla luce delle nuove conoscenze.
Ecco quindi l’importanza, durante il corso di preparazione alla nascita, di raccogliere informazioni sia sulla pratica dell’allattamento al seno, sia su come favorire una buona nascita: ovvero rispettosa dei tempi e dei bisogni di mamma e bimbo. Spesso infatti, allattamenti difficoltosi hanno alle spalle dei parti molto medicalizzati o con molte interferenze esterne.
Gravidanza parto e dopoparto non sono momenti scollegati, ma sono uno la diretta conseguenza dell’altro.
Prendersi cura della propria gravidanza muovendosi, dedicando tempo a sè stesse e al proprio bimbo e informandosi, permette di poter fare delle scelte e affrontare nel migliore dei modi l’esperienza del parto. Una buona nascita, che non per forza coincide con una nascita in cui tutto è filato liscio, è un’esperienza in cui la mamma e il papà si sono sentiti protagonisti e hanno potuto fare delle scelte che hanno posto le basi per un buon avvio della vita della nuova famiglia!