Nel corso della prima infanzia una grande percentuale di bambini sviluppa una serie di abitudini orali che se persistono degenerano in veri e propri vizi orali.
Tali vizi, se protratti nel tempo, possono determinare o contribuire ad alterazioni morfologiche e funzionali. Si può quindi andare incontro ad uno squilibrio della muscolatura oro-facciale e ad anomalie strutturali ossee /dentali di diverso grado, che a cascata possono ripercuotersi sulla respirazione, deglutizione, masticazione e articolazione verbale, andando ad alimentare un vero e proprio circolo vizioso.
I vizi orali maggiormente presenti risultano essere:
–Succhiamento del pollice e/o dita: si presenta nel caso in cui il fenomeno fisiologico del succhiare il pollice per ritrovare stimoli piacevoli permanga oltre i tre anni di età. Il succhiamento del pollice è ritenuto fisiologico nei neonati e nei lattanti, può diventare problematico quando perdura oltre il terzo anno di vita.
– Uso prolungato di ciuccio e/o biberon: l’uso protratto di ciuccio e biberon non supporta il corretto sviluppo muscolare ed osseo della bocca e del viso, aumentando il rischio di conseguenti alterazioni funzionali ed estetiche. E’ consigliato disincentivarli tra i 24 ed i 36 mesi.
– Parafunzioni: all’interno di questo gruppo sono compresi l’onicofagia (mangiarsi le unghie), la lapisfagia (mordere matite/penne) e la dermofagia (rosicchiare le pellicine). Si tratta di vizi spesso legati a stati di ansia, tensione e stress, talvolta transitori e portati a scomparire autonomamente; se ciò non avviene è opportuno attivarsi per eliminarli prevenendo o agendo poi su eventuali effetti negativi già presenti a carico dell’apparato stomatognatico.
I vizi orali, da Linee Guida, andrebbero quindi disincentivati già all’età di due anni ed eliminati entro i tre anni, per favorire un armonioso sviluppo delle funzioni orali, del linguaggio e della bocca in generale.
In caso contrario, se protratti, possono comportare:
Alterazioni dentali e malocclusioni
Alterazioni nella funzionalità dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM)
Lesioni e traumi all’interno del cavo orale
Sviluppo di una respirazione di tipo orale
Sviluppo di una deglutizione disfunzionale
Alterazioni nell’articolazione dei suoni del linguaggio
I limiti temporali possono essere indicativi, poiché il danno da vizio orale dipende da una molteplicità di fattori: durata, frequenza, intensità, luogo di applicazione di eventuali corpi estranei.
E’ importante agire il più precocemente possibile nell’eliminazione di tali comportamenti, per prevenirne gli effetti negativi, attivando quindi un percorso che suggerisca strategie e guidi la famiglia nel farlo.
In alcuni casi un intervento tempestivo nell’eliminazione del vizio orale può già da sè comportare un miglioramento del quadro morfo-funzionale, interrompendo l’autoalimentazione di un circolo vizioso.
Se ti trovi in difficoltà con la gestione/eliminazione di un vizio orale del tuo bambino, non esitare a contattare lo Studio per fissare una consulenza logopedica specifica.